Critica del giudizio
Si analizza la facoltà del sentimento intesa come organo dei giudizi riflettenti i quali si distinguono da i giudizi determinanti (dell'intelletto) che "determinano" l'oggetto fenomenico unificando il molteplice attraverso le categorie dell'intelletto; e che inoltre si distinguono in giudizi estetici e giudizi teleologici
-Nella critica del giudizio si afferma che
- il giudizio estetico nasce dal sentimento (di piacere o dispiacere), esso è contemplativo e disinteressato e universale; infatti in tutti gli uomini esiste un senso comune, il quale coglie l'accordo tra l'immagine della cosa e le nostre esigenze di unità e finalità
- il sublime è il sentimento dell'illimitato che si distingue in sublime matematico (ha per oggetto la "grandezza della natura") e il sublime dinamico (ha per oggetto la " potenza della natura")
- il giudizio teleologico deriva da un'esigenza insopprimibile del soggetto, il quale è portato a supporre la presenza di un fine intrinseco nel mondo organico
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