Balde Runner

Per comprendere meglio la realtà celata di Blade Runner, è necessario distinguere concetti fondamentali: pensiero logico e analogico, nominalismo e realismo.

 Il pensiero logico procede in modo lineare, è la capacità di comprendere ciò che ci circonda e le relazioni che esistono tra azioni ecc. attraverso, ad esempio, l'analisi e il confronto (latino logicus: discorso, ragionamento). Il pensiero analogico, invece, procede in modo non lineare per suggestioni, metafore; è la capacità di attivare il trasferimento di relazioni e proprietà all'interno di un certo contesto ad un altro (nel momento in cui viene riconosciuto analogo al primo). 

I nominalisti considerano convenzionale e casuale il nome delle cose, un semplice mezzo utilizzato per rappresentare la realtà; mentre i realisti ritengono che le parole e le cose siano strettamente connessi.



Blade Runner porta a chiedersi: COS'È CHE CI RENDE UMANI?

"Blade Runner" è noto per la sua complessità e la sua capacità di stimolare discussioni filosofiche profonde sulla natura dell'identità, dell'umanità, della coscienza e dell'etica nell'era della tecnologia avanzata. Il film ha influenzato la filosofia e la riflessione etica nel contesto della scienza e della tecnologia, dimostrando il potere del cinema nel sollevare questioni filosofiche importanti.Una delle domande centrali del film riguarda l'identità umana e la differenza tra gli esseri umani e gli "androidi", o replicanti, che sono creature biologicamente ingegnerizzate che possono essere quasi indistinguibili dagli esseri umani. Il film sfida lo spettatore a considerare cosa significhi essere umani, se la differenza tra uomini e macchine sia solo una questione di biologia o se vi sia una dimensione più profonda dell'umanità, come la coscienza e l'empatia.

  1. Il protagonista, Rick Deckard, è un "blade runner", un cacciatore di replicanti. La sua missione è ritirare (ovvero "ritirare" in modo permanente) i replicanti illegali. Questo solleva questioni morali sull'etica di uccidere esseri che sembrano umani, anche se sono creati artificialmente. Il film si conclude in modo che con il pubblico lasciato a chiedersi se Deckard stesso possa essere un replicante. Questa ambiguità solleva ulteriori domande sul concetto di identità e umanità, suggerendo che le linee tra l'umano e il non umano potrebbero essere più sfocate di quanto si pensi.



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